Il mio girovagare nell’isola del nord inizia dunque da Waitomo Caves, un villaggio sperduto nel mezzo del nulla, famoso per le sue oltre 300 grotte calcaree attraversate da ruscelli sotterranei. E fin qui nulla di eclatante…se non fosse che nelle grotte di Waitomo vivono i grow-worms, dei vermi luminosi che nel loro stato di larva stanno attaccati al soffitto delle grotte, ed emettono luce per attirare gli insetti e mangiarseli…dopo 9 mesi pero’ diventano adulti, passano 3 giorni a deporre uova per riprodursi, dopodiche’ muoiono miseramente perche’ da adulti non hanno la bocca!!! tralascio ogni commento scurrile, rimettendomi alla vostra fantasia…
L’indomani sono andato a Rotorua, citta’ sacra ai maori, e di fatto una delle attrazioni super turistiche della Nuova Zelanda: villaggio maori perfettamente ricostruito (cosi’ si dice…io non l’ho visto perche’ sono arrivato a 50 minuti dal fischio finale, e mi hanno negato lo sconto, nonostante la visita richieda circa 3 ore), museo maori, negozi di souvenir…una vera manna per i tour organizzati! Come se non bastasse la citta’ e’ pervasa da una puzza di zolfo a tratti nauseante, dato che e’ piena di sorgenti di acqua calda, geyser fumanti e chi piu’ ne metta…insomma non mi e’ dispiaciuto poi tanto prendere il bus per Taupo.
Ora so che tutti i fanatici del “Signore degli anelli” mi invidieranno a morte, eheh…pazientate ancora un paio di righe che vi racconto! A Taupo si viene per fare due cose: skydiving e trekking nel Tongariro National Park. Il primo consiste nel salire sopra un aereo che ti porta a 4.000 metri da terra per poi buttarsi giu’ col paracadute…una figata pazzesca che non mi ha trovato dell’umore giusto per farla…la seconda opzione ci porta dritti dritti sopra il Monte Fato, la montagna simbolo del film che tutti conoscete. Almeno questa soddisfazione non potevo negarmela! Partenza dall’ostello ore 5:40am, con il bus che ci lascia davanti all’ingresso del Tongariro Crossing, il sentiero piu’ bello della Nuova Zelanda, Lonely Planet dixit. In pratica sono 18km in mezzo ai crateri vulcanici, laghi, ghiacci e vegetazione…come dire tutte le stagioni in una giornata! Il tratto piu’ duro e’ quello che porta in vetta al Monte Fato, che nella realta’ ha il nome piu’ rassicurante di Monte Ngauruhoe, ed e’ alto poco piu’ di 1800mt. Non e’ stato particolarmente massacrante come si diceva, anche se il tempo inclemente ha provato a rallentare la mia ascesa…alla fine pero’ ho messo la bandierina anche li’, alla faccia di tutti i “professionisti” super equipaggiati che sono arrivati un’ora dopo, eheh.
Ed eccomi finalmente a Wellington da dove vi sto scrivendo, la capitale della Nuova Zelanda, forse la citta’ piu’ bella, di sicuro la piu’ viva che ho visto fino ad ora. In effetti non c’e’ gara con Auckland: caffe’, bar, gente in strada a tutte le ore…e’ un posto ricco di energia. Anche se turisticamente non offre molto: il Cable Car, una funicolare che si arrampica fino ai 200mt del monte Vittoria, punto piu’ alto della citta’, e il museo Te Papa, “Museum of New Zealand”, vero oggetto di culto per i Kiwi…io l’ho trovato noioso, ma non diteglielo…in fondo e’ gratis!!!
Domani mi aspetta la traversata del canale di Cook: vado nell’isola del sud per due settimane…
E noko ra!!! ( =”ciao”, in lingua maori  )