Archivio della Categoria 'Argentina'

Questioni di fede

Sabato 15 Settembre 2007

Le Ande: un amore a prima vista…a nord di Salta percorrendo la ruta 9, il paesaggio cambia radicalmente, rivelando tutta la sua imponenza. La vegetazione diventa arida e sui pendii dei colli scoscesi e arrotondati risaltano le case dei piccoli puebli, muri sospesi sulle gole che si aprono appena si entra nella Quebrada di Humahuaca (Quebrada significa due montagne divise da un fiume che scorre in mezzo, il Rio Grande nella fattispecie).
Ho optato per un tour organizzato, 25 dollari spesi molto bene alla fine!
Lo spettacolo che appare quando scollini e ti pari davanti al Cerro de los 7 Colores e’ difficile da descrivere: blu, verde, ocra, marrone, rosso, rosa e violetto! I minerali sedimentati, specialmente ferro, rame e manganese, rendono questo posto unico! Una montagna tutta dipinta, come se la tavola di un pittore si fosse riversata magicamente sulla roccia. Imbracciato il kit del piccolo fotografo, scarpino fino alla sommita’ di un colle: il vento e’ forte, ma la valle che si apre sotto di me e’ di quelle che si vedono solo in televisione…quindi ne approfitto per godermi il piu’ possibile il momento…cosa vi state perdendo chicos!
Prima di pranzo visitiamo le rovine Tilcara, un pueblo di eta’ incaica, che domina dall’alto una parte della  Quebrada…una Machu Picchu dei poveri per intenderci. A pancia piena (lomo di lama alla mostarda, very very good) il tempo trascorre veloce, tra qualche intermezzo succhia-monete di troppo (punto in meno alla guida), e un piacevole viaggio di ritorno. E cosa c’e’ di meglio che passare un paio d’ore su un minibus nel nord dell’ Argentina a discutere con un signore di Santa Fe’, nel mio spagnolo approssimativo (o cocoliche come dicono qui) su chi sia stato il piu’ grande tra Maradona, Pele’ e Sivori, and talking about trips con un insegnante di educazione fisica olandese, un tipo eccentrico che si e’ preso un anno sabbatico alla soglia della pensione, e che non ha mai disdegnato a sentir lui, di volare di quando in quando a Old Trafford a tifare United!!!
Mentre vi scrivo qui dal Backpacker Hostel di Salta, la citta’ e’ letteralmente invasa dai pellegrini, si stima siano circa un milione provenienti da tutto il paese per la festa della “Vergine del Miracolo”,  che si celebra ogni 15 settembre nella Cattedrale. E’ stato impressionante nei giorni scorsi girare nei dintorni di Salta e osservare una moltitudine di persone in cammino per raggiungere la terra promessa. Si dice che ogni pellegrino si raccomandi poi alla Vergine esprimendo un desiderio…un do ut des piu’ che meritato verrebbe da dire dopo aver visto quanta strada percorrono, e in quali condizioni di fortuna, prima di giungere a destinazione… Un bagno di fede e religiosita’ cui noi gringos non siamo piu abituati, sempre che lo fossimo stati…paese che vai, processione che trovi…da noi il milione di persone si e’ mosso per il Vaffanculo day (e’ vero che sto in c. al mondo, ma mi tengo informato Wink ), un atto di fede per mandare a casa i nostri signorotti della politica che ci spremono come limoni e si bevono tutto il bicchiere. Il progresso e’ anche questo: in paese dove non riesco a farmi masterizzare un dvd con le foto (solo cd), e’ difficile spiegare la V-generation fatta di mail, blog e  forum…speriamo che almeno qualcuno dei 2 milioni di pellegrini sia accontentato…

Yo no hablo inglés

Mercoledì 5 Settembre 2007

L’ultimo giorno a Buenos Aires e’ letteralmente volato…ieri mattina non ho resistito e ho svaligiato la panaderia al lado dell’ostello: quelle medialunas al dulce de leche erano troooppooo invitanti Laughing
Prenotato il bus per Iguazu mi restavano giusto le ore per un hanging around in Palermo ( da vedere ), un’ultima empanada a Florida e una sbirciatina alla posta. Finalmente alle 20.45, puntualissimi, siamo partiti!
Quanto sono lunghe 16 ore? sorprendentemente posso dire che in autobus passano piuttosto in fretta. Esperienza nuova la mia: traversata di quasi 1200km, Buenos Aires-Puerto Iguazu, confine nord-orientale del paese. Servicio cama, tutto letto, con cena e desayuno incluido, dvd player, air conditioned, toilette e tutto quello che si puo’ desiderare da una business class…a soli 50 dollari! Il terminale di omnibus a Retiro ( Buenos Aires ) e’ un microcosmo in cui si muovono migliaia di persone tutti i giorni…in sud America e’ normale prendere un bus a lunga percorrenza, esattamente come noi prendiamo il treno. E che bus poi…ovviamente ce ne sono per tutte le tasche, pero’ conviene sempre spendere qualche dollaro in piu e stare comodi e sicuri, piuttosto che su un seggiolino in legno a recitare dei rosarioni nella speranza che il conducente non si addormenti.
Quando ho aperto gli occhi stamani, mi sono svegliato in mezzo a un paesaggio stranissimo: sembrava di essere sul centrale del Roland Garros, invece era solo la ruta 12 che attraversa la provincia di Misiones. Tutto intorno era coperto da “tierra roja”, rossa, perche’ l’erosione ha portato in superficie tanta ferrite da dare ovunque quel colorito terra battuta che farebbe impazzire qualsiasi mamma che si rispetti ( a pulire l’ingresso di casa ovviamente ).
A Puerto Iguazu tutto ruota intorno alle cascate: il posto a discapito dei 20mila abitanti e della posizione un po defilata, e’ comunque fornito di tutto il necessario per aiutare il turista a spendere i pesos: negozi, ristoranti, souvenirs e soprattutto un sacco di hostal e agenzie viaggi. La ragazza dell’ufficio informazioni mi racconta che chi puo’ permetterselo frequenta la scuola alberghiera, con la speranza di ritagliarsi un ruolo importante nel business che tutt’oggi da’ da campare alla citta’. Mi dice che un corso di inglese privato costa 200 pesos al mese, troppo per le sue tasche, per cui deve accontentarsi del corso basico che fa a scuola…e questo accade per la maggior parte delle persone quaggiu’…e difatti quasi nessuno parla inglese, alla faccia del turista e dei suoi pesos. Guardo i ragazzi dell’ostello, avranno al massimo 20 anni: il loro mondo e’ qui, in mezzo alla terra rossa che ti si impregna dappertutto, alle zanzare che mordono, ai corsi di inglese troppo cari, senza un mc donalds/blockbuster(!) a colorare le loro giornate ma con noi turisti, o viaggiatori se cosi’ vi piace, che veniamo quassu’ a lamentarci dell’acqua calda che non funziona o di internet troppo lento…voi fareste a cambio?

Pura vida uruguaya

Lunedì 3 Settembre 2007

Arrivare a Montevideo e’ come salire sulla macchina del tempo e tornare in un’Italia che non c’e’ piu, quella dei film in bianco e nero, dei bambini per la strada, dei carretti trainati dal cavallo, delle macchine d’epoca. Rispetto a Buenos Aires e’ molto piu piccola e tranquilla, il centro storico ( la ciudad veja ) si gira facilmente a piedi, ed e’ facile raggiungere le spiagge con uno dei tanti autobus che partono dalla centralissima Plaza de Indipendencia. La gente e’ molto gentile, ha voglia di parlare, forse perche’ di questi tempi non ci sono molto turisti, o forse perche’ in generale Montevideo non e’ che uno stop-over nel cammino che porta alla piu modaiola Punta del Este. Fa strano passeggiare e vedere le persone che camminano con il termos sottobraccio sorseggiando nella “bombilla” il loro prezioso mate ( si tratta di un’infusione preparata con le foglie di “yerba mate”, simile al the, ma molto piu’ amara, bevuta tipicamente in Uruguay e nel sud America in generale ). Fa strano vedere le strade semi-deserte al sabato pomeriggio, i negozi chiusi…ti domandi dove possano nascondersi 1 milione e trecentomila persone, e intanto attraversi la spiaggia bianca costeggiata da un lunghissimo vialone di palme,dove non si contano i campetti da calcio coi bimbi che giocano, e ti ritrovi nel piu grande centro commerciale della citta’ : bentornato nel XXI secolo! All’hotel mi assicurano che la movida serale e’ straordinaria, mucho ruido, mucho divertimento..e tutto sotto la mia stanza…Un’ occasione imperdibile penso…ceno, mi preparo il tempo scorre…sono le 23 e le strade ancora sono deserte…ma si’ vado a nanna…grosso errore: alle 6 mentre ancora assonnato lascio l’hotel per rientrare a a Buenos Aires, vengo quasi travolto dalla gente che ancora balla e ha voglia di farsi sentire…pura vida uruguaya!

Primo giorno di scuola

Martedì 28 Agosto 2007

Buenos dias Italia!
Dove eravamo rimasti? Milano-Linate? beh il tempo e’ volato…nel vero senso della parola: dopo lo stop and go di Londra-Madrid mi sono sbambinato una dozzina di ore di intercontinentale fino a Buenos Aires…fortuna ha voluto che la economy fosse semi-vuota perche’ le poltroncine di Iberia sono proprio piccole! Buono il servizio invece..il personale di bordo si e’ dato da fare per alleviare la sofferenza ( e l’insofferenza ) di noi trasmigratori della domenica. Alla fine siamo atterrati in una fredda Buenos Aires alle 19.50, con pochi minuti di ritardo, dopo un volo tranquillissimo.
Il tempo di arrivare in ostello, svenire et volia’, bello fresco per il primo vero giorno di round the world! L’ostello e’ in San Telmo, vicinissimo al centro..in 15 minuti a piedi si giunge a Plaza de Mayo, piu’ di cosi’…
Buenos Aires e’ grande…grande e con un sacco di gente in giro che cerca di arrangiarsi in tutte le maniere: c’e’ il lustrascarpe, c’e’ chi vende panini, castagne, chi fa pr a improbabili night per stranieri, chi corre, chi sta sdraiato nei prati, e soprattutto c’e’ un sacco di polizia in giro, ad ogni angolo.
Un europeo penso rimanga sorpreso dai colori della citta’ e della gente in generale…very very dark…nero e marrone la fanno da padrone! alcuni personaggi sembrano usciti da qualche film anni 70 con Maurizio Merli, avete presente la saga anni di piombo? Ho ancora in mente i filmati di Argentina ‘78: ebbene per alcuni il tempo si e’ davvero fermato! La crisi del 2002 sembra superata, ma immagino sia stato un duro colpo per il paese…non ci sono tante facce sorridenti in giro: sara’ l’inverno, saranno i colori spenti, ma questa e’ l’impressione che ho avuto.
Stamani con Andrea abbiamo visitato il Micro Centro: Plaza de Mayo, Casa del Governo, la Cattedrale, e poi una bella vasca in Florida, la via dello shopping, con un sacco di bancarelle, negozi e gente che si accalca. Ne abbiamo approfittato per farci le nostre prime empanadas di carne, molto buone! Siamo arrivati all’Obelisco nel bel mezzo di una manifestazione di protesta contro il governo: la gente chiede piu’ soldi ( o piu’ lavoro? )…cambia l’emisfero ma le abitudini dei lavoratori sono sempre le stesse! Diverso il pensiero di un addetto alla security, un tipo singolare, degno protagonista dei film di cui sopra: con mimica universale ci ha fatto capire dove bisognerebbe mazzuolare questi vagabondi che gia’ prendono la sussistenza di 300 pesos e la casa popolare…punti di vista.
Prima di cena c’e’ stato il tempo di gironzalare dentro la Galleria Pacifico, lo shopping center piu cool di BA, ma noi italiani siamo abituati a ben altro…gia’ vi starete domandando quanto si spende vero? beh…la prima impressione e’ che il cibo sia economico, e anche i vestiti…l’elettronica? beh…tv, computer e fotocamere costano uno sproposito, meglio buttarsi su un asado!
E cosi’ tra una foto e un bicchiere di Malbec e’ finito il mio primo giorno di scuola…alla fine sono sopravvissuto e tutto e’andato bene.
Hasta luego!!!