Tutto quello che avreste voluto sapere…
Sull’onda emotiva del mio rientro, sono stato accolto come un trionfatore da amici e conoscenti, cosi ogni occasione è buona per fermarmi e parlare del mio viaggio. Ho pensato quindi di fare cosa gradita, raccogliendo le domande piu gettonate, e organizzandole in una sorta di intervista virtuale a tutti gli  effetti. Ecco il risultato:
D: a due settimane dal rientro a casa, qual’è il tuo stato d’animo?
F: sono ancora un po’ sfasato: abituato ogni giorno a programmare la giornata con un sacco di cose da fare, cambiando molto spesso città e compagni d’avventura, l’impatto con la normalità non è stato facile. Paradossalmente il giro del mondo è un lavoro 24/7, nel senso che devi sempre tenere alta l’attenzione e l’interesse, perchè annoiarsi è la cosa piu’ facile e brutta che puo capitare…e a casa la routine fa parte del quotidiano.
D: durante tutto il periodo di lontanza, cosa ti è mancato di più del paese che hai lasciato, e di cosa hai fatto volentieri a meno?
F: escludendo le persone e parlando solamente dell’Italia, mi sono mancati il cibo in generale, il caffè ovviamente, un pane decente(ma è cosi’ difficile farlo?), i film in italiano, il rito dell’aperitivo, la partita a calcetto con gli amici. Non mi sono mancati invece tutti i nostri disservizi pubblici, dai trasporti alla pubblica amministrazione…in molti casi il sud America è avanti, fidati! Non ho rimpianto nemmeno il caro vita, la tv spazzatura dal grande fratello a seguire(non che manchi all’estero, ma non comprendere certe sfumature linguistiche aiuta a cambiare canale e/o a star fuori da determinate discussioni), i teatrini della politica, lo stress di vivere in Italia.Â
D: di cosa possono andare fieri gli italiani nel mondo?
F: sicuramente di un paio di luoghi comuni ma tremendamente veri: il cibo e la moda! In tutto il mondo si cerca di mangiare italiano(e spesso con risultati tragicomici), e tutti invidiano il nostro stile e cercano di imitarlo.
D: cinque istantanee che non dimenticherai mai
F: la colazione al Salar de Uyuni, nuotare con i moai in spiaggia all’isola di Pasqua, la scalata del Monte Fato in Nuova Zelanda, la via lattea vista dalla Tasmania, e il tramonto a Byron Bay in Australia.
D: ho letto che hai preso 26 voli in 8 mesi. Mai avuto paura di volare?
F: paura di volare è inesatto…io parlerei al contrario di piacere! e non potrebbe essere altrimenti con la scelta che ho fatto! Soltanto una volta in Tailandia il mio aereo ha ballato per tutti i 60 minuti del volo, e non e’ stata un’esperienza piacevole…ma oramai posso dire di prendere l’aereo con la stessa tranquillità con cui prendo un qualsiasi altro mezzo pubblico.
12 Maggio 2008 alle 14:52
Ciao, Francesco,
grazie per avermi resa partecipe! Ho provato a risponderti via email, ma non mi riconosce l’indirizzo (mi da’ solo “travels, Francesco”).
Un salutone da Sydney!!
Silvia, la pratese che hai incontrato tra le sand-flies dell’Abel Tasman National Park.