Barba e capelli
Bastano 20 giorni per sentirsi un po santiaguino? yo creo que si…
Santiago e’ una citta molto diversa da Buenos Aires: le strade pulite, la metropolitana immacolata, pochi venditori ambulanti e un sacco di mall grandi-marche. La grandeur economica non rispecchia tuttavia la grandiosita’ storica e culturale della cugina argentina, basti pensare a quei pochi edifici storici che si incontrano nel centro affiancati da orrende costruzioni moderne. Il tema che ricorre in tutte le conversazioni e’ la “contamination”, ovvero l’inquinamento da cui la citta’ e’ afflitta al punto da non consentire in inverno di vedere la vicina cordigliera andina che fa da scudo, relegando la capitale cilena in una conca dal clima decisamente piu’ piacevole rispetto alle ventose citta’ della costa pacifica.
Complice un bel colpo di fortuna mi sono sistemato presso una famiglia, in Providencia, un barrio residenziale molto tranquillo. Gia’ “la familia”: una tipica famiglia media santiaguina, l’ideale per praticare il mio spagnolo e conoscere usi e costumi della gente…e devo dire che Raquel e Carlos sono stati perfetti in questo! Sempre disponibili alla chiacchiera, gentilissimi e perche’ no, anche bravi cocineri, pardon, cocinera, perche’ alla fine la padrona dei fornelli e’ Raquel!!!
Insomma mi sono imborghesito per bene…il pasto caldo e gli orari fissi ti riportano alla dimensione di cittadino, altro che viaggiatore! Ho approfittato di Santiago per spararmi un bel corso di lingua, una full immersion di due settimane che e’ servita a farmi abbandonare il cocoliche (vedi report precedenti).
Ho rivisto i ragazzi di San Pedro, Nazmi, Kenny, Sabina e Romina, e grazie a loro ho scoperto un sacco di posti interessanti che ovviamente non stanno sulla Lonely Planet, e che per questo forse sono sicuramente piu’ economici e privi di gringos…ad esempio al mercato centrale di Santiago si mangia pesce freschissimo e super economico! 7 dollari per un salmone alla plancia con contorno…gnam gnam!
Sono stato alla Isla Negra, 100km fuori Santiago, a visitare la casa di Pablo Neruda, la casa preferita direi…un deposito di collezioni eccentriche e stravaganti, un poesia sui generis, con un vista sul mare da togliere il fiato, anche oggi che potremmo accessoriare questa opera d’arte con Jacuzzi e tv al plasma.
E ho speso qualche soldino: fare shopping a Santiago o in un’altra capitale europea non e’ molto diverso, sia per il contenuto delle borse che per la moria di dollari…un bagno di sangue e di felicita’ ovviamente. Claro che non potevo e non volevo negarmi il brivido della compera, e cosi’ ho investito qualche pesos in servizi alla persona…il mio look nelle mani e nelle forbici di una pelucchiera peruviana! Anche in viaggio i capelli crescono sapete? in maniera piu’ subdola dei panni sporchi cosi’ che ti svegli una mattina e ti rendi conto che il gel non basta piu a tenere a bada gli alettoni che spuntano ovunque e ti decidi al grande passo, il cortamento del pelo.
Dopo aver visionato una avenida di barbieri vecchio stile, mi sono fatto abbindolare dal mall di Parque Arauco con il suo studio professional di pelucchiere in gonnella e pelucchieri dalla ambigua identita’. Un breve breefing pre-taglio, e via a modellare la mia cabeza con tagli soavi e precisi, come si confa’ a una superstar (in verita’ dubito che la giovin fanciulla abbia ben compreso la mia richiesta, pero’ nel dubbio meno tagli meno danni fai no?). Alla fine sono uscito abbastanza soddisfatto, lavato e tagliato per 10 dollari in un centro alla moda e’ una bella soddisfazione…ah i capelli ora hanno meno alettoni e la mattina riesco a pettinarmi, anche questa e’ una conquista vero?
Mi dispiace lasciare Santiago, pero’ e’ tempo di muovermi…mi aspetta il sud con i suoi paesaggi da cartolina e ahime’ il suo clima piu’ rigido…nos vemos in Patagonia chicos!
11 Novembre 2007 alle 17:26
se tutto ha un limite …
questo viaggio tende a + infinito !!!
15 Novembre 2007 alle 11:49
Francesco…devi scrivere di piu’, non fare il taccagno, i capelli li potevi far crescere..piuttosto potevi spendere i 10 dollari per raccontarci qualcosa di piu’ del tuo viaggio, ahi..ahi..dovresti scrivere almeno una volta ogni 5 giorni.
oaiC oaiC
Lorenzo
15 Novembre 2007 alle 22:10
Vedo che 6 sull’isola di Pasqua: ti sto invidiando…
Scrivi presto qualcosa che son curioso.
Saluti,
Fra
16 Novembre 2007 alle 01:43
Ti sto invidiando!!! Complimenti per il viaggio!
19 Novembre 2007 alle 19:48
Ciao Fra!..Cos’è questo mese di silenzio?
Non mi dire che esiste un posto sulla Terra dove non riesci a connetterti ad internet!!!??..qui i giorni passano veloci fra impegni quotidiani e piaceri sempre più ritagliati…e così nemmeno te ne accorgi e sono gia quasi tre mesi che manchi dal Bel Paese (Nave)..e ancora c’è gente che si ricorda di te…ci dovrai degli eurini al tuo ritorno lo sai vero?…bene…aspetto notizie dalle isole pasqualine possibilmente prima di Natale..il 24 è il mio comple e anche se sei naufrago su di una zattera nel pacifico vedi di farmi arrivare gli auguri pena mandato di cattura internazionale…scherzi a parte ti mando un abbraccio forte e aspetto di leggere nuove pagine di questa tua personalissima “Odissea”…